La Parrocchia Santa Maria agli Arci
di Vincenzo Bucciarelli, anno 2015
Certamente non tutti sanno che la Parrocchia di Santa Maria agli Arci ha compiuto, lo scorso mese di maggio, cinquantasei anni di esistenza. Infatti il 24 maggio 1959, Festa della SS. Trinità, con Decreto del Vescovo di Tivoli, S.E. Mons. Luigi Faveri, fu eretta e costituita la Vicaria Curata Autonoma ed indipendente di S. Michele Arcangelo, in località Arci del Comune di Tivoli, con la dote e la circoscrizione territoriale, riconosciuta agli effetti civili dalla Prefettura di Roma il 10 luglio 1960. Questa scorporazione era stata richiesta, con lettera al Vescovo, da parte del sacerdote don Giovanni Troiani, parroco di S. Michele Arcangelo.
Don Paolo Romanelli, il 1° luglio 1960, fu il primo parroco, investito delle temporalità del Beneficio della Vicaria Curata di S. Michele Arcangelo in Tivoli, appena costituita.
Il Vescovo Faveri prese, all’epoca, la decisione di formare una parrocchia agli Arci poiché si era reso conto che si era andata formando in quegli anni una borgata, a carattere soprattutto agricolo, di circa cento famiglie e la distanza di oltre due chilometri dalla più vicina chiesa parrocchiale [quella di San Michele Arcangelo a Tivoli, tralasciando la chiesa del cimitero] rendeva poco agevole l’assistenza religiosa, tanto è vero che si era dovuto provvedere, in via provvisoria, ad un minimo di ministero pastorale con la celebrazione della messa festiva e il catechismo per i bambini. Per tali motivi il Vescovo Faveri si rese conto che occorreva provvedere in modo stabile alla cura delle anime della borgata, già da allora in crescente sviluppo e con una popolazione stimata in circa trecento abitanti, costituendo la Vicaria Curata di San Michele Arcangelo a carattere perpetuo dandole la sede provvisoria della chiesa del cimitero di Tivoli.
La denominazione più moderna, e attuale, di parrocchia di Santa Maria agli Arci si deve, però, al Vescovo Guglielmo Giaquinta che il 29 giugno 1986 aveva estinto le 56 chiese parrocchiali della Diocesi di Tivoli e nello stesso tempo aveva determinato la sede e la denominazione di 62 nuove parrocchie, di cui la Parrocchia Santa Maria agli Arci. Con Decreto ministeriale del 23 dicembre 1986, il Ministero dell’Interno ha tolto la personalità giuridica alle parrocchie estinte e conferito la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto.
Il Rappresentante legale dell’ente Parrocchia S. Maria Agli Arci, Don Bruno Leone, chiese l’iscrizione sul Registro delle persone giuridiche il 27 ottobre 1987.
Dallo scorso anno la Parrocchia del quartiere Arci, diventato una borgata dove risiedono circa duemila/tremila abitanti, ha come guida religiosa, ma anche organizzativa, don Andrea Pasquali il quale si è posto l’obiettivo di far crescere, dal punto di vista spirituale, gli abitanti per riscoprirsi famiglie e per costituire un tessuto omogeneo e compatto, pur nelle singole diversità, riunendo le diverse componenti, religiose e laiche. La Parrocchia di Santa Maria agli Arci, in definitiva, ricorda il proprio passato e guarda con ottimismo al futuro con la serena consapevolezza di avere le risorse spirituali, morali e organizzative per risolvere con efficacia le problematiche che ancora esistono per costituire un punto di riferimento per tutti gli abitanti. In questa ottica sarebbe importante anche la costruzione, nel quartiere, di una chiesa vera e propria, un problema rimasto tuttora insoluto. Don Andrea, a tale proposito, invita tutta la Comunità del quartiere Arci a pregare affinché, con la Grazia e la Provvidenza di Dio, si arrivi a vedere realizzato il sogno del quartiere: una chiesa di nuova costruzione che diventi un centro spirituale, di accoglienza e di aggregazione degli abitanti.
Don Paolo Romanelli, il 1° luglio 1960, fu il primo parroco, investito delle temporalità del Beneficio della Vicaria Curata di S. Michele Arcangelo in Tivoli, appena costituita.
Il Vescovo Faveri prese, all’epoca, la decisione di formare una parrocchia agli Arci poiché si era reso conto che si era andata formando in quegli anni una borgata, a carattere soprattutto agricolo, di circa cento famiglie e la distanza di oltre due chilometri dalla più vicina chiesa parrocchiale [quella di San Michele Arcangelo a Tivoli, tralasciando la chiesa del cimitero] rendeva poco agevole l’assistenza religiosa, tanto è vero che si era dovuto provvedere, in via provvisoria, ad un minimo di ministero pastorale con la celebrazione della messa festiva e il catechismo per i bambini. Per tali motivi il Vescovo Faveri si rese conto che occorreva provvedere in modo stabile alla cura delle anime della borgata, già da allora in crescente sviluppo e con una popolazione stimata in circa trecento abitanti, costituendo la Vicaria Curata di San Michele Arcangelo a carattere perpetuo dandole la sede provvisoria della chiesa del cimitero di Tivoli.
La denominazione più moderna, e attuale, di parrocchia di Santa Maria agli Arci si deve, però, al Vescovo Guglielmo Giaquinta che il 29 giugno 1986 aveva estinto le 56 chiese parrocchiali della Diocesi di Tivoli e nello stesso tempo aveva determinato la sede e la denominazione di 62 nuove parrocchie, di cui la Parrocchia Santa Maria agli Arci. Con Decreto ministeriale del 23 dicembre 1986, il Ministero dell’Interno ha tolto la personalità giuridica alle parrocchie estinte e conferito la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto.
Il Rappresentante legale dell’ente Parrocchia S. Maria Agli Arci, Don Bruno Leone, chiese l’iscrizione sul Registro delle persone giuridiche il 27 ottobre 1987.
Dallo scorso anno la Parrocchia del quartiere Arci, diventato una borgata dove risiedono circa duemila/tremila abitanti, ha come guida religiosa, ma anche organizzativa, don Andrea Pasquali il quale si è posto l’obiettivo di far crescere, dal punto di vista spirituale, gli abitanti per riscoprirsi famiglie e per costituire un tessuto omogeneo e compatto, pur nelle singole diversità, riunendo le diverse componenti, religiose e laiche. La Parrocchia di Santa Maria agli Arci, in definitiva, ricorda il proprio passato e guarda con ottimismo al futuro con la serena consapevolezza di avere le risorse spirituali, morali e organizzative per risolvere con efficacia le problematiche che ancora esistono per costituire un punto di riferimento per tutti gli abitanti. In questa ottica sarebbe importante anche la costruzione, nel quartiere, di una chiesa vera e propria, un problema rimasto tuttora insoluto. Don Andrea, a tale proposito, invita tutta la Comunità del quartiere Arci a pregare affinché, con la Grazia e la Provvidenza di Dio, si arrivi a vedere realizzato il sogno del quartiere: una chiesa di nuova costruzione che diventi un centro spirituale, di accoglienza e di aggregazione degli abitanti.