Pensieri sull'Eucaristia
di San Josemaria Escrivà
Il Creatore si è prodigato per amore delle sue creature. Nostro Signore Gesù Cristo, come se non bastassero tutte le altre prove della sua misericordia, istituisce l'Eucaristia perché possiamo averlo sempre vicino, dal momento che Egli — per quanto ci è dato di capire — pur non abbisognando di nulla, mosso dal suo amore, non vuole fare a meno di noi.
È Gesù che passa, 84
Gesù è venuto sulla terra ed è rimasto in mezzo a noi nell'Eucaristia per amore, e per insegnarci ad amare.
È Gesù che passa, 151
L'amore della Trinità per gli uomini fa sì che dalla presenza di Cristo nell'Eucaristia derivino tutte le grazie per la Chiesa e per l'umanità. Questo è il sacrificio predetto da Malachia: Dall'oriente all'occidente grande è il mio nome fra le genti, e in ogni luogo è offerto incenso al mio nome e una oblazione pura. È il sacrificio di Cristo, offerto al Padre con la cooperazione dello Spirito Santo: oblazione di valore infinito, che rende eterna in noi la Redenzione che i sacrifici dell'antica legge non hanno potuto realizzare.
È Gesù che passa, 86
Egli si adatta a tutto, accetta tutto, si espone a tutto — ai sacrilegi, alle bestemmie, alla fredda indifferenza di tanti — pur di offrire, anche a un solo uomo, l'occasione di scoprire i palpiti del suo Cuore ardente, nel suo petto ferito.
Omelia "Sacerdote per l'eternità", 13-IV-1973
Ciò che noi non possiamo fare, lo può fare il Signore. Gesù Cristo, perfetto Dio e perfetto Uomo, non ci lascia un simbolo, ma la realtà: ci lascia se stesso. Ritornerà al Padre, e allo stesso tempo rimarrà con gli uomini. Non ci lascerà solamente un regalo, che ci richiami alla mente il ricordo di Lui, un'immagine destinata a svanire col tempo, come la fotografia che ben presto rimane sbiadita, ingiallita e priva di significato per coloro che non furono protagonisti di quel momento d'affetto. Sotto le specie del pane e del vino c'è Lui, realmente presente: con il suo Corpo, il suo Sangue, la sua Anima e la sua Divinità.
È Gesù che passa, 83
Signore, io credo fermamente. Grazie per averci concesso la fede! Credo in te, in questa meraviglia d'amore che è la tua Presenza Reale sotto le specie eucaristiche, dopo la consacrazione, sull'altare e nei Tabernacoli dove sei custodito. Credo più che se ti ascoltassi con le mie orecchie, più che se ti vedessi con i miei occhi, più che se ti toccassi con le mie mani.
San Josemaría, Lettera 28-III-1973
È Gesù che passa, 84
Gesù è venuto sulla terra ed è rimasto in mezzo a noi nell'Eucaristia per amore, e per insegnarci ad amare.
È Gesù che passa, 151
L'amore della Trinità per gli uomini fa sì che dalla presenza di Cristo nell'Eucaristia derivino tutte le grazie per la Chiesa e per l'umanità. Questo è il sacrificio predetto da Malachia: Dall'oriente all'occidente grande è il mio nome fra le genti, e in ogni luogo è offerto incenso al mio nome e una oblazione pura. È il sacrificio di Cristo, offerto al Padre con la cooperazione dello Spirito Santo: oblazione di valore infinito, che rende eterna in noi la Redenzione che i sacrifici dell'antica legge non hanno potuto realizzare.
È Gesù che passa, 86
Egli si adatta a tutto, accetta tutto, si espone a tutto — ai sacrilegi, alle bestemmie, alla fredda indifferenza di tanti — pur di offrire, anche a un solo uomo, l'occasione di scoprire i palpiti del suo Cuore ardente, nel suo petto ferito.
Omelia "Sacerdote per l'eternità", 13-IV-1973
Ciò che noi non possiamo fare, lo può fare il Signore. Gesù Cristo, perfetto Dio e perfetto Uomo, non ci lascia un simbolo, ma la realtà: ci lascia se stesso. Ritornerà al Padre, e allo stesso tempo rimarrà con gli uomini. Non ci lascerà solamente un regalo, che ci richiami alla mente il ricordo di Lui, un'immagine destinata a svanire col tempo, come la fotografia che ben presto rimane sbiadita, ingiallita e priva di significato per coloro che non furono protagonisti di quel momento d'affetto. Sotto le specie del pane e del vino c'è Lui, realmente presente: con il suo Corpo, il suo Sangue, la sua Anima e la sua Divinità.
È Gesù che passa, 83
Signore, io credo fermamente. Grazie per averci concesso la fede! Credo in te, in questa meraviglia d'amore che è la tua Presenza Reale sotto le specie eucaristiche, dopo la consacrazione, sull'altare e nei Tabernacoli dove sei custodito. Credo più che se ti ascoltassi con le mie orecchie, più che se ti vedessi con i miei occhi, più che se ti toccassi con le mie mani.
San Josemaría, Lettera 28-III-1973